Da allora Bebe è esempio di come talento e forza di volontà possano portare al successo, nonostante le ingiustizie della vita. E così, vista la sua capacità di trasmettere sempre e comunque un messaggio di positività, è diventata, in poco tempo, una star.
Copertine, pubblicità, programmi tv: oggi Bebe, tra una medaglia e l’altra, è considerata una vera e propria influencer.
Ma chi sono gli influencer?
Il web ha trasformato persone con una passione e voglia di condividerla in medium credibili e super partes (perchè esterni alle aziende), capaci di influenzare la propria cerchia d’interesse.
Gli influencer sono ovunque, li possiamo trovare in qualsiasi campo, settore e Social Network.
Tutti noi siamo influencer
Proprio così. Quando consigliamo un ristorante ad un amico, facciamo una recensione su Trip Advisor, Amazon o simili lasciamo un segno, per quanto piccolo sia.
È sbagliato credere, quindi, che soltanto personaggi famosi o pubblici siano influencer efficaci.
Vale la pena investire su questi personaggi?
Secondo un recente studio svolto da Annalect e Twitter sì.
Quasi il 40% delle persone che hanno acquistato online un certo prodotto, infatti, hanno seguito il consiglio di un influencer nei Social.
Capite bene perché le aziende sono ben disposte ad investire in questo tipo di campagne.
L’obiettivo dei brand è quello di intercettare nuove nicchie di pubblico per ottenere un ritorno economico. Il fattore chiave per realizzarlo è quindi trovare gli influencer giusti.
Come si riconoscono?
Un buon influencer è riconoscibile in base a tre caratteristiche:
● AUTOREVOLEZZA: per essere affidabile deve dimostrarsi esperto di un determinato tema e argomento
● PUBBLICO: l’ampiezza del suo network è fondamentale. Se non c’è un audience che lo ascolta, che influencer è?
● RELAZIONI: al fine di veicolare un messaggio in modo efficace sarà necessario che ci sia un buon rapporto tra l’influencer selezionato e il suo pubblico.
La somma di questi 3 fattori genera credibilità, fiducia e quindi influenza.
Non è tutto oro quello che luccica...
L’influencer marketing non è la soluzione a tutti i mali.
Un’azienda che investe in questo tipo di campagne non ottiene sempre il contagio sociale rispetto al proprio brand. Questo perché le nostre decisioni non dipendono sempre da quello che fanno gli altri (Johan Berger, “Invisible Influence”, 2017).